Le vibrazioni meccaniche esogene sono state studiate fin dai primi anni del novecento per capire quali possano essere gli effetti fisiologici.
Nonostante ci siano numerosi lavori che testimoniano la loro efficacia, l’utilizzo a scopo preventivo/terapeutico in ambito riabilitativo è ancora minimo.
La METODICA APA VIBROPERCUSSORIA rappresenta un ottimo mezzo per trasferire le vibrazioni meccaniche ai vari tessuti dell’organismo.
Il suo utilizzo sull’apparato muscolo-scheletrico ci permette di agire positivamente non solo a livello muscolare ma anche sui meccanismi neurologici e sulla circolazione dei liquidi.
Che le vibrazioni abbiano un effetto sulla contrattilità del muscolo ormai è cosa nota.
L’aumento dell’attività elettromiografica con un miglioramento della forza e della risposta muscolare dimostrano che attraverso la METODICA APA VIBROPERCUSSORIA si provoca una stimolazione del fuso neuromuscolare e degli alfa motoneuroni.
Se la stimolazione viene protratta nel tempo l’azione che si ha sui fusi è quella di inibizione.
Questo effetto può risultare utile nelle situazioni in cui si renda necessario abbassare la componente di scarica del fuso stesso.
Non solo, l’azione diretta su tutti i recettori muscolari (organi tendinei del Golgi, corpuscoli de Pacini e fibre di tipo III e IV) regola la scarica effettrice dei recettori stessi migliorando la propriocezione e la lunghezza muscolare.
La lunghezza del tendine del gastrocnemio, sottoposto a vibrazione prolungata aumenta del 1%.
Ovviamente è una percentuale irrilevante rispetto ad un miglioramento della funzione muscolare ma è interessante per capire come il tessuto risponde in maniera positiva allo stimolo.
L’effetto tonico posturale delle vibrazioni è stato chiarito in uno studio su pazienti con lombalgia cronica in cui si evince che aumenta il controllo neuromotorio degli erettori spinali migliorando il loro adattamento in base agli sforzi richiesti.
La sincronizzazione dei recettori afferenti genera un miglioramento della propriocezione e del controllo cinestesico.
La gestione delle frequenze nella METODICA APA VIBROPERCUSSORIA ci permette di modulare il nostro intervento terapeutico in base alle necessità del paziente.
Le alte frequenze sono efficaci sull’ipotono neurologico, o sui muscoli facilitati (contratti), le basse frequenze sull’ipertono neurologico, o sui muscoli inibiti (deboli).
Le alte frequenze applicate ad un tendine per alcuni secondi (15”/20”) generano una contrazione lenta presente per tutta la durata dello stimolo che si protrae per qualche secondo dopo.
Questo riflesso spinale, noto come riflesso tonico da vibrazione, viene mediato dalle fibre efferenti del fuso neuromuscolare che “ingorgando” i circuiti neurologici verso il midollo con la conseguente riduzione della stimolazione del fuso stesso sul breve periodo, inibendo il riflesso miotatico.
Può essere considerato un buon meccanismo di controllo dell’ipertono muscolare.
L’applicazione delle vibrazioni sul ventre muscolare aumenta il segnale sul fuso neuromuscolare e inibisce quello sul Golgi con il risultato di aumentare la risposta eccitatoria del muscolo.
Ulteriori studi ci confermano che questo meccanismo avviene soprattutto a basse frequenze.
L’applicazione di uno stimolo vibro-percussorio genera un’attivazione del sarcolemma con l’effetto di aumentare la permeabilità della membrana del miocita nonostante lo stimolo nervoso sia inadeguato. Questo è confermato dai lavori di Shiff.
La METODICA APA VIBROPERCUSSORIA oltre che in ambito terapeutico riabilitativo trova delle applicazioni ottimali anche in ambito sportivo, utilizzato su soggetti sottoposti ad allenamento di resistenza, aumenta il testosterone ed il lattato sierici, aumentando la risposta metabolica ed anabolica del muscolo.
Inoltre la somministrazione dopo uno sforzo muscolare riduce la produzione di CK (creatinchinasi) e quindi riduce la possibilità di danno muscolare da sovraccarico anaerobico.
Oltre ai buoni effetti muscolari e neurologici, non mancano i benefici vascolari.
Stimolando meccanicamente la fascia plantare si può prevenire tachicardia e diminuzione della pressione sanguigna successive ad immobilità.
Ciò è dato da un miglioramento della circolazione di ritorno sia venosa che linfatica.
L’applicazione di uno stimolo vibratorio per circa 30 minuti sulla fascia plantare ha invertito la caduta di pressione negli ipotensivi e ha aumentato la pressione sistolica di circa 20 mmHg in tutti i soggetti.
L’utilizzo di frequenze medio/alte pare abbia un effetto positivo sul gate control nella gestione del dolore (lo stesso riscontrato nell’utilizzo delle TENS).
Negli anziani l’utilizzo delle vibrazioni, oltre a stimolare la rigenerazione ossea (quindi non rappresenta una controindicazione per l’osteoporosi), stimola la produzione di cortisolo.
Ci si potrebbe dilungare ulteriormente nel descrivere i benefici dell’utilizzo della METODICA APA VIBROPERCUSSORIA a scopo terapeutico, ma era nel mio interesse fare una panoramica su quali possano essere le potenzialità di tale applicazione.
Ciò rende il vibro-percussore un attrezzo indispensabile nell’arsenale di chi si occupa di benessere e salute.
METODICA APA VIBROPERCUSSORIA, LA NUOVA FRONTIERA DELLA SALUTE
METODICA APA VIBROPERCUSSORIA, LA NUOVA FRONTIERA DELLA SALUTE
Tratteremo questo e altri argomenti nei prossimi corsi sulla metodica APA Vibropercussoria che si terranno nel 2021
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