La vibrazione esogena viene studiata da molti anni come mezzo terapeutico di supporto.
Le numerose pubblicazioni scientifiche ne sono una testimonianza.
Capire come le vibrazioni si comportano sui vari tessuti e quali siano le reazioni fisiologiche che possono innescare, permette di ottimizzare l’utilizzo degli apparecchi a vibropercussione con uno scopo terapeutico specifico e clinicamente rilevante.
Qui vengono proposti due dei tanti studi estrapolati dalla letteratura scientifica che parlano dei diversi effetti delle vibrazioni.
In questo lavoro è stato studiato come le vibrazioni e il movimento agiscano sui meccanismi che riducono il dolore.
Sono stati registrati i potenziali evocati somatosensoriali del dolore (SEP del dolore), la soglia del dolore e il tempo di reazione (RT) dopo la stimolazione dolorosa attraverso un laser a CO2.
Successivamente sono stati somministrati stimoli vibratori e movimento, il risultato ci mostra come ci sia effettivamente una riduzione dei SEP del dolore, un aumento della soglia e una prolungata RT.
Risulta quindi un aumento dei meccanismi inibitori indotto dalla stimolazione sensoriale delle grandi fibre mielinizzate.
In questo studio gli autori hanno creato un modello matematico per valutare la relazione tra le tecniche manuali sulla fascia e il flusso di acido ialuronico tra gli strati tessutali.
Le tecniche confrontate sono tre:
-trazione costante
-vibrazione perpendicolare
-oscillazioni tangenziali.
Gli autori specificano che l’aumento del flusso di acido ialuronico aumenta lo spazio tra i tessuti (tra fascia e muscolo o tra fascia e fascia) migliorando il sistema di scorrimento e conseguentemente la mobilità.
Tra le tre tecniche studiate quella che risulta più efficace è la vibrazione perpendicolare con una frequenza attorno ai 60Hz.
In considerazione dei due studi presi in oggetto, possiamo estrapolare un protocollo terapeutico nel quale l’utilizzo delle vibrazioni si inserisce in maniera ottimale.
Pensiamo ad esempio ad una condizione comunissima coma la lombalgia, l’effetto che hanno le vibrazioni sul dolore e sull’aumento della mobilità della fascia toraco-lombare o dei muscoli paravertebrali, in associazione alle tecniche di terapia manuale e dell’esercizio terapeutico, non solo facilita il lavoro dell’operatore ma può migliorare enormemente il risultato finale.
La METODICA APA VIBROPERCUSSORIA ha l’intento di portare l’utilizzo delle vibrazioni esogene, attraverso il vibropercussore, su un livello terapeutico integrato, che si sposi in maniera armonica con i trattamenti fisioterapici e di terapia manuale, usando le vibrazioni in maniera specifica e coerente con quella che è la necessità della disfunzione e della patologia.
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