Facia Toraco-lombare 01

In questi due articoli proposti, uno del 2015 e l’altro del 2019 l’autore (Siegfried Mense) fa chiarezza sull’innervazione della fascia toraco-lombare (TLF) sia in condizioni fisiologiche che durante lo stato patologico.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26003735/

Neuroscience. 2015 Aug 6;300:351-9. doi: 10.1016/j.neuroscience.2015.05.034. Epub 2015 May 21.

Innervation Changes Induced by Inflammation of the Rat Thoracolumbar Fascia

U Hoheisel, J Rosner, S Mense

PMID: 26003735 DOI: 10.1016/j.neuroscience.2015.05.034

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31579474/

Eur J Transl Myol. 2019 Sep 6;29(3):8297. doi: 10.4081/ejtm.2019.8297. eCollection 2019 Aug 2.

Innervation of the Thoracolumbar Fascia

PMID: 31579474 PMCID: PMC6767935 DOI: 10.4081/ejtm.2019.8297

Nell’articolo del 2015 l’autore afferma che la fascia può essere l’origine del dolore muscolo-scheletrico (pensiamo alla fascite plantare o alla lombalgia).

Recentemente lo studio dell’innervazione fasciale è diventato argomento di discussione.

Tuttavia sono poco conosciuti i possibili cambiamenti dell’innervazione della fascia nelle varie circostanze patologiche.

La questione è importante perché teoricamente il dolore dalla fascia non può essere dato solo dall’aumento della scarica dei nocicettori, ma anche da una densa presenza di terminazioni nervose dolorifiche.

Facia Toraco-lombare 02In questo studio istologico è stata indotta un’infiammazione nella TLF dei topi e sono state comparate le terminazioni nervose tra un tessuto infiammato ed uno sano.

Generalmente si pensa che la TLF abbia funzione propriocettiva, ma nessun meccanocettore è stato trovato al suo interno.

L’analisi quantitativa ha rilevato che non ci sono cambiamenti nel numero di terminazioni libere totali, c’è però una differente distribuzione nei vari strati della TLF, ovvero risulta una diminuzione di fibre nello strato superficiale, mentre aumentano nello strato profondo.

Le fibre postgangliari invece subiscono una diminuzione drastica.

L’autore conclude che il tessuto infiammato presenta un aumento presumibile di fibre nocicettive che spiega il dolore di origine fasciale. Non è chiaro il significato della diminuzione delle fibre simpatiche.

La capacità propriocettiva della TLF non è esclusa nonostante non ci sia presenza di meccanocettori dato che le terminazioni libere possono svolgere anche questa funzione.

Nello studio del 2019 sviluppa la sua ricerca integrando il lavoro precedente e analizzando anche il tessuto fasciale umano oltre che quello dei topi.

Le conclusioni fornite descrivono la TLF come un tessuto non esattamente elastico nel suo complesso a parte lo strato profondo.

Nonostante questo la deformazione è possibile data la disposizione “a griglia” dei fasci di collagene nello strato intermedio.

Facia Toraco-lombare 03La FTL è sempre stata considerata un organo con caratteristiche propriocettive (come per altro confermato da altri studi scientifici), in questo lavoro non è stata chiarita la presenza o meno di meccanocettori dato che è stata analizzata solo una porzione di tessuto vicina alla colonna vertebrale per cui l’autore ipotizza la presenza dei meccanocettori in altre aree della FTL.

La presenza però di terminazioni libere di tipo 3 e 4 (le stese presenti in muscoli come il diaframma) a bassa soglia di eccitazione meccanica rendono la TLF un tessuto capace di inviare segnali propriocettivi al SNC.

Questo lavoro conferma i risultati di quello precedente per quanto riguarda invece la possibilità che l’invio del segnale nocicettivo parta dalle terminazioni libere presenti proprio nella TLF, e che la rendono spesso responsabile delle lombalgie croniche.

Facia Toraco-lombare 04C’è da dire che questi nocicettori usano le stesse vie nervose di altri tessuti come la pelle verso le corna posteriori dl midollo quindi rimane difficile individuare esattamente il punto di origine del segnale.

Però gli studi che sono stati condotti su soggetti sottoposti ad iniezioni di sostanza che producono dolore hanno dimostrato che la fascia è il tessuto molle più doloroso della zona lombare.

Il 40% delle fibre nervose della TLF sono fibre simpatiche postgangliari, di cui la maggior parte sono vasocostrittrici. Questo spiega, secondo l’autore, il perché il dolore da lombalgia aumenta quando il soggetto è sottoposto a stress.

Negli ultimi anni si parla sempre di più di fascia e del suo ruolo come organo a se stante, e come questo poi partecipa e influenza tante funzioni dell’organismo non solo quelle legate al movimento.

Capire quindi la fisiologia corretta della fascia e nello specifico le caratteristiche che le fasce hanno in base alla loro posizione anatomica è fondamentale per poterne comprendere i comportamenti e capire come approcciarle durante i trattamenti.

Nel caso della TLF, i risultati dei due lavori presi in considerazione ci fanno riflettere rispetto a quello che deve essere il giusto approccio terapeutico sui pazienti con lombalgia.

Facia Toraco-lombare 05Il trattamento dovrà prevedere necessariamente un lavoro mirato verso i tessuti profondi, perché sono quelli che rispetto agli altri conservano maggior mobilità, che se si riduce inevitabilmente andranno ad influenzare i muscoli con i quali sono intimamente connessi.

L’approccio diretto alla parte recettoriale dei meccanocettori e dei nocicettori prevede l’utilizzo di tecniche che abbiano un effetto diretto sul sistema nervoso centrale e periferico.

Questa scelta tecnica sarà necessaria anche per quello che riguarda la riorganizzazione dei segnali che provengono dai gangli nervosi ortosimpatici che provocano vasocostrizione.

“L’arsenale tecnico” del fisioterapista ormai non può prevedere solo tecniche finalizzate al muscolo, intervenire solo su un unico tessuto non può essere sufficiente, vanno necessariamente considerate le interazioni che i vari tessuti hanno tra di loro e come queste vengono turbate durante gli stati patologici.

Inoltre capire quale sia la “comunicazione” tra i tessuti stessi ci permette di ridurre le eventuali interferenze date dalla patologia.

APA INSTITUTE, PER LA SALUTE DEI NOSTRI PAZIENTI, PER LA CRESCITA DELLA NOSTRA PROFESSIONE.

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