La cefalea appartiene a quel gruppo di patologie definite “algie cranio- facciali”,  che possono avere un’eziologia organica o una causa indipendente dall’organo (stati depressivi, isteria ecc.).

Tra queste la condizione sicuramente più diffusa è la cefalea miotensiva, che oltre ad essere la cefalea per la quale le persone si rivolgono maggiormente alla medicina di urgenza è anche la cefalea per la quale i pazienti entrano nei nostri studi.

Questa si manifesta con dolore permanente o semipermanente, accentuato al mattino può attenuarsi durante la giornata ma non scompare mai del tutto.

Cefalea MiotensivaIl dolore si irradia sulla fronte, all’occipite e/o al rachide cervicale, a volte si presenta come  “un cerchio alla  testa” o “un casco”, il paziente di solito percepisce la sensazione dolorosa come superficiale.

Tutte le azioni che aumentano la pressione intracranica come tosse o starnuti non accentua il dolore, che però può essere stimolato durante le attività attentive (lavori di concentrazione, lettura ecc).

La palpazione di alcune aree muscolari stimola il dolore, di solito sono punti parietali, sulla zona cervicale, alla base dell’occipite, muscoli della masticazione o emergenza del nervo di Arnold.

Alla base di tale disturbo riconosciamo fattori genetici, comportamentali e ambientali.

È condivisa l’ipotesi che la cefalea miotensiva abbia origini periferiche (extracraniche), di solito sono coinvolte le prime vertebre cervicali e i muscoli che vi originano e che vengono sottoposti a contrazioni anomale.

La ricerca delle cause primarie o delle concause è alla base di una buona gestione di tale disturbo. Tra i sistemi coinvolti avremo:

  • Anomalie anatomiche o funzionali della cerniera atlanto-occipitale
  • Artrosi cervicale
  • Tensioni muscolari anomale di tutto il tratto cervicale e della zona dorsale alta e media.
  • Squilibri posturali
  • Problemi all’ATM
  • Presenza di trigger points attivi
  • Disturbi della visione
  • Infiammazione delle cavità paranasali
  • Stress
  • Fattori psicosomatici

Numerosi lavori accostano al paziente che soffre di cefalea miotensiva la perdita di mobilità del rachide cervicale, i problemi legati alla meccanica intrinseca vertebrale, come abbiamo visto, è tra le cause possibili.

Cefalea MiotensivaSono molti gli studi che associano le cefalee miotensive ad una riduzione della lordosi cervicale e ad un’estensione della giunzione atlanto-occipitale, avremo quindi una importante anteposizione del capo.

La conoscenza della biomeccanica del rachide ci fa pensare immediatamente ad una implicazione necessaria delle vertebre toraciche alte, che in questo caso perdono la loro normale capacità di movimento e creano dei compensi verso l’alto, oltre ad un aumento della cifosi dorsale.

La componente miofasciale che coinvolge le catene anteriori cervico-toraciche sarà necessaiamente da considerare, soprattutto per l’importanza che ha nella gestione delle meccaniche respiratorie e tutto ciò che concerne il movimento delle costole alte.

Gli studi sono concordi sul fatto che il miglioramento della mobilità del rachide cervicale e la riduzione della tensione dei muscoli coinvolti riduce drasticamente l’uso di farmaci da parte dei pazienti.

La tensione dei muscoli cervicali, dorsali e craniali spesso è alimentata dalla frequenza e dalla intensità degli attacchi, questo a sua volta non fa che rinforzare il circolo vizioso tra tensione/dolore.

L’ipertono dei muscoli sub-occipitali è strettamente legato all’aumento della frequenza e dell’intensità degli attacchi.

Trattandosi di problematiche multifattoriali ed essendo un corollario di sintomi comune e sovrapponibile a numerose patologie, la corretta valutazione delle eventuali cause o delle possibili red flags è necessaria, avvalendosi anche di buoni esami diagnostici.

I corsi di terapia manuale di APA INSTITUTE prevendono una sessione dedicata all’esame clinico e ai test che ci permetterà di discriminare quali sono le zone veramente interessate nella sintomatologia della cefalea miotensiva.

L’utilizzo di test clinici appropriati ci permette di localizzare le zone anatomiche coinvolte le varie disfunzioni articolari e tessutali.

L’utilizzo della terapia manuale diventa di fondamentale importanza nella gestione di tali condizioni patologiche.

APA INSTITUTE mette a disposizione dei professionisti della salute i giusti attrezzi per poter trattare tutte le possibili cause (che competono al fisioterapista), ciò ci permette di raggiungere ottimi risultati nel minor tempo possibile migliorando sicuramente la qualità della vita dei nostri pazienti.

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